I termini del poker italiano e internazionale

Autore Elena Manzoni

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Antonio Bianchi

Aggiornato: Febbraio 1, 2024

Il poker rappresenta uno dei giochi di carte più diffusi e conosciuti nel mondo del gioco d’azzardo. Il motivo alla base di questo successo sta nella semplicità del suo regolamento e nella relativa brevità delle mani, cioè dei turni di gioco di cui è composta una partita. Per riuscire a destreggiarsi nel complesso mondo del poker, la prima regola fondamentale è imparare il suo linguaggio, studiandone il lessico prima di intraprendere qualsiasi partita.

Giocare a poker senza sapere cosa si intende con termini come “fold”, “buio”, “buff”, “call” e “dealer”, infatti, è come partecipare ad una gara automobilistica senza un circuito in cui correre.

Il linguaggio codificato del poker è ciò che sta alla base dell’intero gioco, e costituisce una sorta di terreno comune dove tutti i giocatori si comprendono utilizzando poche parole e gesti convenzionali. In questa guida andremo a spiegare il significato dei termini del poker usati più frequentemente in ambito nazionale e nei tornei internazionali.

Le parole più usate nel lessico pokeristico italiano

• Dealer / Bottone: con il termine “dealer” si indica il mazziere, ovvero il giocatore incaricato della distribuzione delle carte durante la mano in corso. Il “bottone” è il segnaposto che indica a quale giocatore spetta il ruolo di dealer.
• Bet: termine utilizzato per indicare la classica puntata nel poker, cioè l’azione che consiste nel mettere sul piatto delle fiches per spingere gli altri giocatori a fare altrettanto o ad abbandonare la mano.
• Buio: la puntata obbligatoria da mettere nel piatto prima della distribuzione delle carte, senza la quale non è possibile partecipare alla mano.
• Grande buio: un buio dal valore più alto rispetto a quello degli altri giocatori. Dev’essere messo sul piatto dal giocatore seduto due posti a sinistra rispetto al dealer.
• Parole: quando un giocatore vuole rimanere in gioco senza puntare, cedendo la parola al giocatore successivo si usa il termine “cip” o “parole”.
• Servito: nel poker italiano, un giocatore si dice “servito” quando si ritiene soddisfatto delle carte distribuite a inizio turno dal mazziere e rinuncia a cambiare alcune delle carte.
• Piatto: è l’insieme delle fiches sul tavolo puntate dai giocatori prima e durante la mano. Il vincitore della mano si aggiudica il piatto.
• Cash Game: il poker giocato con denaro contante o con gettoni che hanno valore di denaro.
• Call: chiamare una puntata o un raise (rilancio) fatto da un altro giocatore, cioè accettare l’importo scommesso e puntare una somma equivalente.
• Draw Poker: il poker tradizionale italiano, cioè quello che prevede la distribuzione di cinque carte a ciascun giocatore.
• Fold: tirarsi fuori da una mano, scegliendo di non partecipare o di non proseguire il turno restituendo le carte al mazziere.
• Kicker: la carta alta che aiuta a stabilire il vincente di una mano, quando due giocatori hanno in mano combinazioni di pari valore.
• Main Pot: il piatto principale, che viene assegnato al giocatore con la combinazione di valore più alto.
• No Limit: tipologia di poker in cui non è stato fissato alcun limite di puntata.
• Bluff: la tattica che consiste nel far credere agli avversari di avere in mano una combinazione più alta di quella che effettivamente si ha a disposizione.
• Parlare: il momento in cui un giocatore deve decidere se vedere (call), passare (check), lasciare (fold) o rilanciare (raise).
• Puntare al buio: effettuare una puntata senza aver guardato le carte nella propria mano.
• Piatto di parole: nel poker all’italiana, la situazione che si verifica quando tutti i giocatori passano e quindi la mano viene annullata.
• Pianto: un credito che viene concesso al giocatore per permettergli di effettuare una puntata anche se sprovvisto momentaneamente del denaro necessario.

Il glossario inglese del poker

• Ante: un quantitativo di fiches che dovrà essere speso da tutti i giocatori presenti al tavolo, in un determinato momento di un torneo o di un Sit & Go. Dev’essere piazzato al centro del tavolo prima che vengano distribuite le carte.
• All-in: l’azione con cui un giocatore decide di giocarsi tutte le fiches a sua disposizione.
• Backdoor: un progetto possibile dopo l’arrivo del flop, che prevede tre carte dello stesso seme o che potrebbero andare a comporre una scala. Almeno una delle tre carte dev’essere nella mano del giocatore.
• Bad Beat: un brutto colpo perso al tavolo, che generalmente riduce notevolmente la disponibilità di fiches del giocatore che lo subisce.
• Bankroll: la somma di denaro destinata al gioco da ciascun giocatore in una partita di poker.
• Big Blind: il grande buio, cioè un buio dal valore più alto rispetto a quello degli altri giocatori. Dev’essere messo sul piatto dal giocatore seduto due posti a sinistra rispetto al dealer.
• Blank: nel gergo del poker è una carta, tra le cinque in comune a tutti i giocatori, che in teoria non dovrebbe spostare nulla nell’esito della mano e per questo viene considerata inutile.
• Board: nel Texas Hold’Em, le cinque carte scoperte dal mazziere nel corso della mano, suddivise in flop, turn e river.
• Bottom: un termine usato per indicare il punteggio più basso a disposizione in un determinato momento della partita. Ad esempio, bottom pair o bottom set nel caso in cui si abbia la coppia o il tris di valore più basso tra quelli possibili in relazione al board.
• Button: Il bottone di plastica che indica la posizione del dealer.
• Call (o See): la scelta di chiamare (o vedere) la puntata o il rilancio fatto da un altro giocatore.
• Calling Station: Si dice di un giocatore che entra spesso in azione, ma con l’abitudine di fare quasi sempre solo call.
• Center Pot (o Main Pot): il piatto principale, che viene assegnato al giocatore con la combinazione di valore più alto.
• Check: proseguire una mano senza puntare, passando la parola al giocatore successivo.
• Check Raise: dopo aver fatto check, rilanciare a seguito della puntata effettuata da un altro giocatore.
• Community Cards: le carte comuni a tutti i giocatori che fanno parte del board, ovvero quelle che vengono girate dal dealer dopo il primo giro di puntate, suddivise in flop, turn e river.
• Connector: la situazione in cui si hanno in mano due carte vicine tra loro (ad esempio un jack e un 10 oppure un 7 e un 8), non necessariamente dello stesso seme.
• Dealer: con il termine “dealer” si indica il mazziere, ovvero il giocatore incaricato della distribuzione delle carte durante la mano in corso.
• Draw: la situazione di gioco in cui, durante una mano, è necessario aggiungere un’altra carta per completare una combinazione di colore o una scala.
• Drawing Dead: la situazione in cui una mano non può più essere quella vincente, in base alle carte in mano, a quelle del proprio avversario e a quelle del board.
• Equity: la quantità di fiches che sarebbe giusto puntare in base alle proprie possibilità di vincere un piatto.
• Expectation (o Expected Value): il ritorno in termini di fiches o di soldi vinti in base alla situazione del tavolo.
• Family Pot: la situazione che si verifica quando la maggior parte dei giocatori presenti al tavolo partecipa alla mano, almeno a partire dal flop.
• Flop: le prime tre carte del board, scoperte dal dealer subito dopo il primo giro di puntate. Precede il turn e il river.
• Fold: tirarsi fuori da una mano, scegliendo di non partecipare o di non proseguire il turno restituendo le carte al mazziere.
• Free Card: una carta del board girata senza effettuare alcuna “spesa”, perché tutti i giocatori partecipano alla mano senza compiere alcuna puntata.
• Free Roll: un torneo di poker che non prevede un costo di iscrizione.
• Gut-shot: un progetto di scala che non vede la presenza di carte consecutive, tra quelle in mano e quelle comuni. Si verifica ad esempio quando un giocatore ha in mano un 7 e un 8, e sul board sono presenti un 5 e un 9: in questo caso si può sperare in un 6 per chiudere la scala.
• Heads Up: L’ultima fase di un torneo o di un Sit & Go, in cui restano solo due giocatori a contendersi la vittoria.
• Hole Card: una carta scoperta distribuita a un giocatore.
• Implied Odds: le probabilità implicite rappresentano la possibilità di vincere ulteriori fiches da uno o più avversari con il procedere della mano.
• Inside Straight Draw: una situazione simile al gut-shot, cioè un progetto di scala che non vede la presenza di carte consecutive, tra quelle in mano e quelle comuni.
• Kicker: la carta alta che aiuta a stabilire il vincente di una mano, quando due giocatori hanno in mano combinazioni di pari valore.
• Muck: situazione che si verifica quando si giunge allo showdown e si decide di non mostrare la propria mano, specialmente se ne viene mostrata una migliore.
• No Limit: tipologia di poker in cui non è stato fissato alcun limite di puntata.
• Nuts: la miglior combinazione possibile in rapporto alle community cards già girate.
• Offsuit: la situazione di un giocatore che ha in mano due carte con semi differenti.
• Open Ended Straight Draw: un progetto di scala bilaterale, ovvero una scala parziale che può essere chiusa in entrambe le direzioni. Ad esempio, un progetto di scala composto da 4, 5, 6 e 7 può essere completato sia dal 3 che dall’8.
• Out: la carta di cui un giocatore ha bisogno per vincere un colpo, sia per completare una combinazione sia per migliorarla e dunque superare quella del proprio avversario.
• Overbet: situazione che si verifica quando un giocatore effettua una puntata che supera la quantità di fiches presenti nel piatto.
• Overcard: una carta più alta rispetto a quelle presenti sul board o a quelle che compongono la combinazione in mano all’avversario.
• Overpair: una coppia più alta rispetto alle carte presenti sul board (ad esempio una coppia formata da due K su un board interamente formato da carte di minor valore).
• Payout: la struttura di pagamento del montepremi in un torneo o in un Sit & Go.
• Pocket Pair: nel Texas Hold’Em, la situazione che si verifica quando un giocatore ha in mano una coppia prima che venga scoperto il board.
• Pot-Limit: struttura di gioco in cui l’entità dei rilanci deve attenersi alla quantità di fiches già presenti nel pot.
• Pot Odds: la quantità di fiches che sarebbe giusto giocare in base alle dimensioni del pot e alle reali possibilità del giocatore di vincere la mano.
• Rag: una carta inutile.
• Rainbow: al flop, una sorta di arcobaleno formato da tre carte di semi differenti.
• Raise: l’azione di rilanciare una puntata, cioè di alzare la posta messa in gioco da un altro giocatore per poter proseguire il gioco, spingendo gli altri giocatori a fare altrettanto o ad abbandonare la mano.
• Rake: parte di un piatto di cash game che viene trattenuto dal dealer, in base a una percentuale fissa prestabilita.
• River: l’ultima delle community cards che fanno parte del board, girata dal mazziere appena prima dello showdown finale. Segue il flop e il turn.
• Runner: una carta al turn che porta un giocatore che in precedenza aveva poche probabilità in situazione di progetto.
• Runner-Runner: chiusura del progetto nato con il runner.
• Scare Card: una carta che potrebbe cambiare l’andamento di una mano, inducendo i giocatori a cambiare approccio.
• Semi-Bluff: situazione di gioco in cui un giocatore ha in mano una combinazione di valore medio-basso e quindi cerca di trasformare la mano in un bluff, perché non è sicuro che la propria combinazione sia la migliore.
• Set: un tris che viene chiuso con le due carte nella propria mano più una carta presente nel board.
• Short stack: situazione di un giocatore che si trova in una condizione di debolezza, avendo a disposizione molte meno fiches rispetto alla media dei giocatori al tavolo.
• Showdown: la fase finale di una mano, quando i giocatori mostrano le proprie carte e confrontano le rispettive combinazioni.
• Side-Pot: il piatto secondario in cui confluiscono le giocate dopo che uno o più giocatori sono andati in all-in.
• Slow game: un tavolo in cui il gioco è poco dinamico.
• Small Blind: il piccolo buio, dovuto dal giocatore immediatamente a sinistra del dealer. Corrisponde a metà del grande buio.
• Smooth call: scegliere di fare una call, invece di un raise, nonostante si possieda una combinazione molto forte.
• Split Pot: situazione che si verifica dopo lo showdown, quando il piatto dev’essere smezzato in parti uguali perché sono presenti combinazioni di pari valore.
• Structure: la composizione di un torneo o di un Sit & Go, in base alla quantità di livelli e alle fasce temporali di ciascun livello.
• Suited Connectors: due carte vicine tra loro e appartenenti allo stesso seme (ad esempio il 9 e il 10 di fiori).
• Tell: indizio che consente di intuire le carte o la tattica adottata da un giocatore. Può essere rappresentato da un movimento involontario, un gesto, un tono di voce, un tic e così via. Può anche fare parte di una strategia di bluff.
• Tilt: situazione in cui un giocatore, spesso dopo aver perso un piatto consistente, non riesce a tenere a freno i nervi, rischiando di andare in tilt.
• Top pair: condizione in cui un giocatore possiede la coppia più alta in relazione al board.
• Top set: condizione in cui un giocatore possiede il tris più alto in relazione al board.
• Top Two: condizione in cui un giocatore possiede la doppia coppia più alta in relazione al board (ad esempio ha in mano un Q e un J e il board è costituito da Q, J, 7, 5 e 2).
• Top Top: condizione in cui un giocatore possiede la doppia coppia più alta accompagnata da un asso, ovvero la carta singola più alta.
• Trips: un tris composto da una carta in mano e due tra le carte comuni presenti nel board (ad esempio quando si ha in mano un 8 e un 7 e il board è costituito da A, J, 7, 7, 3).
• Turn: la quarta carta presente sul board, che viene girata dal dealer dopo il flop e prima del river.
• Under the Gun: la posizione occupata dal giocatore seduto immediatamente a sinistra del grande buio, ossia quello a cui spetta iniziare la mano.
• Underdog: giocatore sfavorito per la vittoria di un piatto, in base alle sue carte, a quelle degli avversari e a quelle del board.
• Value Bet: una puntata che viene fatta dopo il river per fare una valutazione sulla base della risposta dell’avversario.
• Variance: la varianza indica l’oscillazione naturale del bankroll di un giocatore nel breve periodo.

Autore

Elena Manzoni

Redattrice

Esperienza:7 anni

Project manager e redattrice di CasinoHEX Italia dal 2018. Appassionata del gioco fisico e scommesse sportive. Esperta dei casinò online e del gioco responsabile. Nel corso della sua carriera ha scritto tantissime recensioni e guide per farti scoprire i migliori bonus disponibili e nuovi giochi.

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Recensore

Antonio Bianchi

Esperto di casinò

Esperienza:5 anni

Esperto dell’iGaming con quattro anni di esperienza come recensore su CasinoHEX Italia e otto anni come giornalista. Si occupa di esaminare i casinò online, le slot machine e diversi giochi da tavolo. Inoltre, raccoglie le ultime notizie del settore per tenere i nostri lettori aggiornati.

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