Shopping digitale in Italia: tra le app italiane e l’ascesa delle piattaforme cinesi
Lo shopping online è una pratica con cui ciascuno di noi è venuto a contatto almeno una volta nella vita. Nomi come Amazon, Shein e Ebay fanno parte dell’immaginario quotidiano e la loro popolarità è enorme.
Solo in Italia, nel 2024 erano più di 50 milioni le persone che acquistavano su internet e il fatturato e-commerce era pari a 80,55 miliardi di euro. Sono numeri in crescita continua, e oggi fare acquisti online si è affiancato al fare compere nei punti vendita fisici, che spesso devono trovare delle strategie per rimanere al passo.
Qual è il segreto del successo degli shop online?
La popolarità dei negozi online non è casuale. Spesso questi sfruttano diversi fattori per raggiungere più consumatori possibili, in modo che si rivolgano agli shop online piuttosto che ai punti vendita fisici. Gli e-commerce offrono indubbiamente diversi vantaggi, e le maggiori piattaforme ne sono consapevoli e li utilizzano a loro favore.
Fare shopping online è semplice, è veloce, dà un’idea di gratificazione. La frenesia del negozio fisico diventa totalmente assente quando i prodotti da acquistare sono scelti fra le mura di casa e sono posti nel carrello con un clic.
Internet permette poi di raggruppare articoli che potrebbero interessarci, sulla base dei prodotti che abbiamo scelto, con velocità elevata rispetto a quella di un venditore umano.
Questi vantaggi sono comunque limitati: i punti vendita fisici ci permettono di ricevere i nostri acquisti immediatamente, inoltre spesso consultarsi con commessi e venditori in carne ed ossa permette di comprare ciò che ci serve con più consapevolezza.
Il prezzo
Uno dei fattori che influisce maggiormente sulla popolarità dei colossi dello shopping online è il prezzo. Quando decidono di acquistare da un brand, il fattore che orienta maggiormente i consumatori è la ricerca dei prezzi più convenienti.
Ciò spinge gli e-commerce ad effettuare un pricing molto aggressivo, come ci dimostrano Temu e Shein, che vendono i loro articoli a prezzi stracciati, investendo sulla quantità piuttosto che sulla qualità.
Questo investimento si è rivelato nei loro casi particolarmente efficiente, in quanto le piattaforme sono notevolmente estese e si sono fatte strada fra mercati globali molto competitivi.
L’ascesa delle app cinesi
Fra le app di shopping più scaricate, Temu figura al primo posto sia su iPhone che su Android. In entrambe le classifiche troviamo ai vertici anche Shein, mentre Amazon perde terreno rispetto alla concorrenza. I colossi cinesi basano la loro formula vincente su diversi punti in comune, sfruttati alla perfezione in modo da mantenere costante la loro popolarità:
- Merce scontata e offerte: come già approfondito, la vendita di prodotti a prezzi bassissimi è uno dei più grandi punti di forza di questa tipologia di shop. È comunissima la vendita di articoli a pochi centesimi o la presenza di offerte vantaggiose in ogni periodo dell’anno.
- Grande varietà di prodotti: l’offerta su Shein e Temu è vastissima. Dal fast fashion agli articoli per la casa, fino ad arrivare all’elettronica e alla cancelleria: le app cinesi cercano di coprire con le loro vendite quanti più settori possibile, in modo da attirare clienti interessati a diversi settori di vendita.
- Pubblicità aggressiva: il ruolo della pubblicità è cruciale. Questi colossi si servono delle inserzioni pubblicitarie e soprattutto dei social per pubblicizzare i loro prodotti e per accrescere la loro popolarità, cercando di ridurre drasticamente la concorrenza.
- Gamification: una delle strategie utilizzate per rendere l’esperienza su Shein e Temu divertente e interattiva è la presenza di minigiochi all’interno delle app, che permettono a chi li gioca di ottenere crediti per ricevere sconti esclusivi.
I limiti e la risposta della concorrenza
La formula di questi shop online non è priva di punti deboli. Uno dei più evidenti è la qualità, ritenuta, nel migliore dei casi, a malapena accettabile da una buona fetta degli utenti, che tuttavia si rivolgono comunque a Temu e Shein per i loro prodotti low cost.
Un altro problema a cui i colossi devono far fronte è la logistica. Poiché non dispongono di una fitta rete di magazzini, i tempi di consegna sono spesso molto lunghi, creando attese quasi mensili dal pagamento dell’ordine all’effettiva consegna.
I punti deboli di Temu e Shein diventano punti di forza in uno dei loro maggiori concorrenti, Amazon. Nonostante dati raccolti nel 2023 abbiano evidenziato che, dal lancio di Temu, gli utenti attivi su Amazon siano diminuiti da 69 a 67 milioni, la piattaforma cerca di attuare delle contromisure che le continuino ad assicurare il monopolio sull’occidente.
Gli e-commerce italiani
I dati raccolti da e-commerce Italia per il 2025 registrano la popolarità e il fatturato dei marketplace globali in Italia. Nella top ten figurano due app italiane, Subito e Esselunga, mentre i restanti posti sono occupati in prevalenza da app cinesi e statunitensi.
Possono vantare dei buoni risultati anche catene come Mediaworld e Unieuro, che si dimostrano tra le più scelte per quanto riguarda l’acquisto di elettronica online.
Sono inoltre in crescita le app che collegano il mondo online a quello fisico, come ShopFully, che con oltre 45 milioni di utenti si occupa della ricerca di offerte di supermercati e retail locali.
Ecco le 5 app italiane più popolari fra gli utenti:
App | Quali servizi offre? | Punteggio recensioni (Trustpilot) |
---|---|---|
Subito | Permette la compravendita di oggetti di seconda mano, in modo facile e sicuro | 4,5/5 |
Esselunga | Permette di creare la propria lista della spesa in app, di accedere a sconti speciali, di rimanere aggiornati sulle promozioni | 1,7/5 |
ePrice | Offre un’ampia scelta di elettrodomestici di svariate marche, con oltre 4 milioni di prodotti disponibili | 3,2/5 |
Macrolibrarsi | Presenta una scelta ampissima di prodotti sostenibili e etici, dall’abbigliamento al cibo, dall’erboristeria ai libri | 4,7/5 |
Rinascente | Offre una selezione di articoli di moda, beauty e design, con sconti in app e promozioni esclusive | 4,3/5 |
Lo shopping online è etico?
I punti vendita online sono spesso oggetto di critiche, talvolta infondate, talvolta contenenti una buona dose di verità, che deve spingere i consumatori a riflettere.
Non bisogna però nemmeno generalizzare: non tutte le piattaforme che permettono di acquistare online si servono di mezzi poco etici, infatti le critiche vengono rivolte, nella maggior parte, ai brand più estesi e conosciuti.
La sostenibilità
Uno dei maggiori problemi legati all’e-commerce è l’impatto ambientale. Gli imballaggi in cui la merce viene consegnata implicano un forte utilizzo di cartone e plastica: secondo Corepla, il commercio online è responsabile del 15% dell’immissione al consumo di plastica in Italia.
Inoltre, lo smaltimento del packaging di articoli ordinati online può arrivare a causare un’emissione di CO2 quasi 20 volte superiore rispetto a quella che verrebbe emessa dal sacchetto di un negozio fisico.
Molti marketplace online cercano di ridurre il proprio impatto ambientale utilizzando imballaggi facilmente riciclabili o riutilizzabili, sensibilizzando la clientela e scegliendo partner logistici anche in base alla loro sostenibilità.
Secondo un’indagine svolta negli Stati Uniti, la sostenibilità è a cuore soprattutto dei giovani: molti si dicono disposti a pagare di più per prodotti locali, biodegradabili o realizzati con materiali riciclati.
Questa tendenza si riflette nel successo di shop online di moda sostenibile come Vinted, che commercia prodotti usati. Nonostante non possa concorrere con un gigante dell’ultra fast fashion come Shein, negli ultimi anni la sua popolarità e quella di e-commerce simili è aumentata a dismisura.
Alcuni brand incentivano la loro clientela a comprare tramite le loro piattaforme online in modo da poter licenziare una fetta del personale.
Se la vendita avviene tramite app, gran parte dei commessi, che si interfacciano con la clientela, può essere sostituita dal digitale, poiché diventa frequente che i capi di abbigliamento vengano recapitati direttamente a casa.
Scompare in questo modo la necessità di interagire con persone in carne ed ossa: la conseguenza è che si stima che più di 5 milioni di lavoratori del settore siano stati licenziati, sostituiti da un’interfaccia digitale.
Conclusione
L’e-commerce può sicuramente rivelarsi una comoda alternativa allo shopping fisico, tuttavia è bene usare i siti online con giudizio. Col passare del tempo, l’esperienza online diventa sempre più presente nell’acquisto di articoli di ogni genere, diventando un ottimo alleato nello shopping di tutti i giorni.
Il futuro dei marketplace online sembra comunque incentrato su una ricerca di sostenibilità e qualità, nel tentativo di far traballare gli attuali colossi del mercato digitale.
Project manager e redattrice di CasinoHEX Italia dal 2018. Appassionata del gioco fisico e scommesse sportive. Esperta dei casinò online e del gioco responsabile. Nel corso della sua carriera ha scritto tantissime recensioni e guide per farti scoprire i migliori bonus disponibili e nuovi giochi.
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