Carte Romagnole: storia e giochi
In Italia abbiamo tante tradizioni legate al mondo del gioco e delle carte. Regioni diverse hanno varietà di carte diverse, e a cambiare sono anche i giochi che queste carte permettono di giocare. In questo articolo parleremo di tutto questo e ci concentreremo sulle carte romagnole. Scopriremo che hanno una diffusione incredibile e capiremo quali sono le differenze con altri mazzi italiani.
Quali sono le carte da gioco italiane
Le carte da gioco sono senza dubbio un elemento distintivo della cultura ludica italiana. Solitamente, il mazzo è composto da 40 carte divise in quattro semi: bastoni, coppe, denari e spade. Tra i mazzi di carte più celebri prodotti da Dal Negro ci sono le napoletane, le carte bolognesi, le trentine, le bresciane e le piacentine.
Ognuna è stampata su un determinato tipo di cartoncino e ha le proprie caratteristiche e dimensioni. In un mazzo di carte napoletane Dal Negro, ad esempio, figure come il fante, il cavallo e il re sono vivaci e hanno un disegno estremamente dettagliato.
Le carte da gioco italiane variano anche per quanto riguarda i giochi che permettono di giocare. Per esempio, se da una parte Scopa e Briscola sono comuni ovunque, altri come il Marafone Beccacino si giocano solo con le carte romagnole. Un altro esempio per comprendere questo punto: in Veneto si usano le carte trevisane per giocare al Foraccio, una variante dell’Uomo Nero.
Stile di carte italiano, spagnolo, francese e tedesco
Abbiamo parlato della differenza tra carte da gioco italiane, ma cosa cambia con una carta di altre nazioni europee? Prima di tutto, i semi delle carte italiane (bastoni, coppe, denari e spade) sono forse i più distintivi, così come lo stile grafico. Non sono però i più celebri.
Le carte francesi, in particolare, con cuori, quadri, fiori e picche e con la figura della donna (o regina) al posto del fante sono usate ovunque e per giochi di ogni tipo, come ad esempio il poker.
Simili a quelle italiane sono invece le carte di area spagnola, che nel corso dei secoli hanno subito l’influenza moresca e hanno disegni più sobri. Le carte tedesche, infine, hanno disegni folkloristici e semi unici, subito riconoscibili al centro di qualunque tavolo sul quale si gioca: cuore, campana, foglia e ghianda.
Caratteristiche e dettagli delle carte romagnole
Un mazzo di carte romagnole si distingue facilmente da altre carte nelle province del nord Italia o del centro-sud. Tuttavia, c’è una forte similitudine con altre carte da gioco italiane prodotte da marchi come Dal Negro: i semi sono gli stessi di tutte le carte italiane, così come le figure.
Alcuni dettagli di stile, però, fanno la differenza. Prima di tutto, è evidente l’influenza delle carte di tipo spagnolo. Le figure dei re, ad esempio, sono raffigurate intere a figura intera. L’ asso del seme di denari, poi, è completamente bianco, e questo è forse il segno più evidente per riconoscere un mazzo di questa tipologia. Gli studiosi, poi, hanno notato che questo stile di carta tipico della Romagna è fondamentalmente un mix tra piacentine e napoletane.
In comune con altre carte da gioco regionali, poi, c’è l’euforia quando si ha tra le mani un asso di denari o una carta del seme di briscola, che sia esso bastoni, coppe o spade, e la gioia ad ogni punto. Ma anche le condizioni di socialità che si creano appena si tirano fuori le carte da gioco Dal Negro da un astuccio e si comincia a giocare in presenza di una grande varietà di amici e conoscenti.
Storia e origini carte da gioco regionali romagnole
Prima di tutto, va detto che le carte da gioco romagnole sono molto comuni nelle province romagnole, in particolare a Forlì Cesena, ma anche nella Repubblica di San Marino. Eppure, quando si possiede un mazzo di carte da gioco romagnole Dal Negro, nuove e appena tirate fuori dall’ astuccio, è difficile realizzare tutto ciò che c’è dietro quel mazzo e dietro ogni singolo seme e carta, dal re al cavallo.
Abbiamo già detto che l’influenza spagnola è forte: questo è perché già nel tredicesimo la carta di tipo spagnolo era presente in Italia. Se ne parla infatti già in testi risalenti al 1450. Le romagnole, però, cominciano a diffondersi a partire dal XVI secolo e si sono subito diffuse in tutta l’area romagnola, inclusa la Repubblica di San Marino. Tuttora, sono le carte preferite di tanti romagnoli, che contano ancora i punti alla vecchia maniera.
Giochi con le carte romagnole
Tra le possibili opzioni di gioco con le carte da gioco regionali romagnole, abbiamo già citato il “Marafone Beccacino”, una delle modalità diffuse anche nel ferrarese. Simile al tressette, il gioco include anche un seme di briscola. Il 3 è la carta con il maggior valore, indipendentemente dai semi, e i giocatori cercano di accumulare punti attraverso una serie di regole scritte di base su un foglio di cartoncino, sul quale si può segnare anche ogni punto.
Con queste carte da gioco regionali romagnole Dal Negro si può giocare anche a “Spela Gallina”, ma solo se il gruppo di giocatori seduti al tavolo è composto da due persone al massimo. Come spiegato in tante recensioni online, uno alla volta i giocatori ricevono 20 carte, e per fare dei punti devono cercare di prendere quelle dell’avversario.
Ovviamente, con queste carte si possono giocare anche a giochi classicamente italiani, dalla Scopa alla Briscola. Questi rappresentano sempre una garanzia, soprattutto se uno dei giocatori proviene da un’altra regione e non conosce le varianti tipiche della Romagna e il modo locale di contare i punti.
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Project manager e redattrice di CasinoHEX Italia dal 2018. Appassionata del gioco fisico e scommesse sportive. Esperta dei casinò online e del gioco responsabile. Nel corso della sua carriera ha scritto tantissime recensioni e guide per farti scoprire i migliori bonus disponibili e nuovi giochi.
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